RUCK 'n' ROLL - L'editoriale sul Rugby Viadana di Alessandro Soragna

Il Rugby Viadana ferito, affamato e arrabbiato dopo la finale con Rovigo ha raccolto immediatamente le energie e posto a proprio vessillo il tratto che maggiormente caratterizza lo spirito randagio del proprio essere , quella fiamma che non si spegne nemmeno sotto i soffi del vento più potente: l'Orgoglio di essere parte di un qualcosa che al proprio interno manifesta una sorta di sacralità laica di un legame quasi ancestrale. Il popolo giallonero potrebbe metaforicamente essere visto come un branco in quanto più è attaccato dall'esterno e più si compatta per respingere tutto ciò che non è utile alla crescita del gruppo.

Qualcuno sui social continua puntare sul numero degli italoargentini presenti nel roster del Viadana che da due anni si presenta ai nastri di partenza con un budget assai inferiore ai propri competitors in qualche caso di un terzo inferiore e nonostante questa premessa in questi due anni ha vinto due stagioni regolari pur senza cucirsi il tricolore sul petto ha creato qualche nervosismo e allora ha creato qualche atteggiamento da haters qua e là tra gli ambienti rugbystici. Come detto il club giallonero non si è fatto destabilizzare da qualche isterismo esterno e si è compattato con il general manager Gamboa che sta allestendo la squadra per il prossimo anno.

Lo staff tecnico sarà probabilmente ridisegnato e dovrebbe avere ancora Pavan al suo interno che nel frattempo si è preso una pausa di riflessione fisiologica dopo il 31 maggio scorso. Tra i giocatori c'è chi non riesce e non vuole scucirsi di dosso il giallonero come Locatelli, Baronio, Jannelli, Ruiz e probabilmente Roger mentre Sauze e Brisighella hanno le valigie pronte: il primo per fare ritorno in Argentina e il secondo pronto ad accasarsi a Reggio Emilia insieme a Patrick De Villiers. Per il Valorugby, a quanto pare, Viadana è un ottimo posto dove "fare spesa". Sarà un'estate calda...

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