Serie C, club esclusi fanno ricorso: attese e speranze...

21.07.2021 09:04 di Tutto Mantova   vedi letture
Serie C, club esclusi fanno ricorso: attese e speranze...
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Tutte e sei le squadre escluse dai campionati di competenza – il Chievo in Serie B, Carpi, Casertana, Novara, Paganese e Sambenedettese – hanno presentato ricorso al Collegio di Garanzia del Coni per tentare di ribaltare le decisioni di Covisoc e Corte Federale che hanno bocciato le rispettive domande di iscrizione al prossimo campionato. Ricorsi si aspettavano e ricorsi ci sono stati per quello che è l’ultimo grado di giudizio sportivo che potrebbe, anche se appare molto difficile, ribaltare i due precedenti e mantenere dentro il professionismo uno o più di queste società. Per il verdetto -scrive Tommaso Maschio nel suo editoriale su tuttoc.com - bisognerà però attendere quasi una settimana visto che il CONI dovrebbe comunicare la propria decisione lunedì prossimo quando si potrebbero, anzi certamente si apriranno visto che non tutti i ricorsi saranno accettati, i giochi per i ripescaggi e le riammissioni per completare gli organici in attesa di una riforma di cui si continua a parlare, ma che ancora non si conosce nei dettagli. Poco meno di una settimana d’attesa, di speranze, di sogni e paure che ormai da troppi anni siamo abituati a vivere ripromettendoci sempre che l’anno successivo sarà quello buono per parlare solo di calcio giocato e di trattative senza stare a impazzire dietro ricorsi e problemi societari di vario genere. Tutto invece si ripete quasi come in un loop dove cambiano i nomi o i numeri dei club sul filo del rasoio, ma non la sostanza. Quella di un sistema da riformare per renderlo più sostenibile, specialmente in tempi di pandemia, snello e attraente per il pubblico e gli sponsor. Anche più competitivo, seppur questo è l’ultimo dei problemi visto che negli ultimi anni abbiamo visti campionati ricchi di sorprese, con le favorite della vigilia che non sono riuscite a far valere i pronostici e rivelazioni arrivate molto più lontano di quanto si immaginasse, e forse anche di quanto si immaginassero loro stesse. Però se siamo qui ancora a parlare di società che rischiano di sparire vuol dire che qualcosa non funziona, che al di là dei ristori e degli aiuti che vengono richiesti a un Governo – questo e quelli precedenti cambia poco la sostanza – sordo alle esigenze di ampi settori della società e dell’economia (non solo il calcio, non solo lo sport sono pressoché assenti da un’agenda politica miope) va cambiato un sistema che fa acqua da più parti e a cui non basta la sbornia per il successo europeo degli azzurri per dire che va tutto bene, che siamo forti, siamo grandi. Le parole stanno sempre più a zero, servono fatti, serve concretezza o fra un anno – o magari anche meno – saremo di nuovo al punto di partenza. E l’infinito loop ripartirà.