"La Croce di un Uomo": chi era davvero Henry Dunant?

12.08.2022 18:09 di  Tutto Mantova   vedi letture

Durante la prima parte del Festival "Una storia d'Umanità", che con la nostra Redazione stiamo seguendo in prima linea e che riprenderà a Settembre, sempre al Museo Internazionale della Croce Rossa di Castiglione, sono stati tanti i momenti dedicati ai libri. E tra questi, proprio nel giorno della riapertura di Palazzo Longhi al pubblico ed in occcasione della Fiaccolata Solferino 2022, ampio spazio per storia del protagonista e tematiche, è stato dato a quello interamente incentrato sulla figura di Henry Dunant! "La Croce di un Uomo", questo il titolo dell'opera di Corinne Chaponnière (Luni Editrice) é un libro unico nel suo genere in quanto offre un'altra prospettiva, forse meno nota, del personaggio Henry Dunant, che non si limita agli elementi agiografici, come spesso accade, ma racconta dell’uomo: un uomo con i suoi difetti, le sue ambizioni, i suoi debiti e questo restituisce un'immagine diversa del fondatore della Croce Rossa. Il testo, dagli addetti ai lavori, è stato definito come un punto di partenza per gli storici del futuro, che avranno un'ulteriore visione. Dunant é un giovane di educazione prima calvinista e poi evangelica. Ha una cultura cosmopolita e dal libro emerge la sua personalità variegata e spesso complessa. 

 

Nel corso della Seconda Guerra di Indipendenza, il 24 giugno 1859 sappiamo tutti cosa successe a Solferino, la storia è ancora lì a ricordarcelo ogni volta... Dopo quell’episodio matura in lui l'idea della Croce Rossa: infermieri volontari preparati a curare feriti e a supportare la sanità militare, a prescindere dagli Stati in guerra, dai distintivi sulle giubbe di combattimento, in base ai sette principi che caratterizzano l’operato della Croce Rossa Internazionale: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. Eppure, è bene sottolinearlo, Dunant non era assolutamente un pacifista, non era contro la guerra, ma la sua è un'azione riformista, poiché era consapevole di non poter togliere la guerra dal mondo umano, ma voleva in qualche modo, alleviare le condizioni dei feriti, renderla meno brutale possibile. Questo voler aiutare gli altri scaturisce soprattutto dall'educazione ricevuta dai suoi genitori; infatti, il padre era attivo nell’aiuto degli orfani, mentre la madre lavorava con malati e poveri. Esempio per tutti e verbo che continua a diffondersi per il mondo, anche nell'ultimo periodo storico, particolarmente difficile sotto vari punti di vista, Dunant otterrà anche il Premio Nobel per la pace nel 1901, anno in cui fu assegnato tale riconoscimento per la prima volta.

Angelo Maria Castaldo

QUESTA NOTIZIA E' OFFERTA DA: OTTICA LUCCHINI SALMOIRAGHI & VIGANO' CASTIGLIONE D/S

 > per contattare la redazione di Castiglione delle Stiviere: castiglione@tuttomantova.it

> per la tua pubblicità su queste pagine: info@castmedia.it